Jean de Florette


Viaggio nella Francia rurale di inizio secolo: un sud fatto di vecchi al bar, cicale e un pugno di mandorle da portare in dono ai vicini. Sono appunto due famiglie con le proprietà confinanti le protagoniste di questa prima parte del dittico L'eau des collines: i Soubeyran orgogliosi e rispettati da un lato e un ereditiero gobbo istruito e sconosciuto dall'altro. Le due famiglie sono connesse: il vecchio scapolo Cesar, in gioventù aveva corteggiato a lungo Florette, la ormai defunta madre del gobbo, la quale aveva invece scelto di sposarsi nel paese accanto facendo perdere le sue tracce; in parte per vendetta, in parte per interesse personale, con una serie di astuzie e qualche anno di pazienza punta a far scontrare il giovane cittadino e la sua famigliola in germoglio, con le durezze della campagna, in modo da far acquistare le loro terre a suo nipote, erede di una gloriosa stirpe che però porta in sé il seme della follia.
Altra protagonista assoluta è l'opinione pubblica paesana, che qui ha il ruolo del coro nelle tragedie greche: commenta i fatti, porta notizie, giudica comportamenti. La descrizione dei personaggi si fonda dunque su tre punti: il loro modo di rapportarsi al paese, la loro intimità casalinga e i loro tratti fisici salienti; questi ultimi contribuiscono a costruire una sorta di commedia dei personaggi e delle maschere, in cui avere i capelli rossi è simbolo di malafede e una gobba è una punizione divina. La saggezza popolare della campagna e la sorda modernità cittadina si affrontano così attraverso personaggi fortemente caratterizzati, in uno scenario naturale di superba bellezza e ruvida semplicità.
Questo classico della vasta produzione di Marcel Pagnol, trova la sua estrema popolarità (anche grazie al film da esso tratto, interpretato da Montand, Depardieu, Auteuil) nel suo valore simbolico e didattico di fiaba umana senza tempo, che lo avvicina ai racconti dei nostri nonni contadini.
[La seconda parte è Manon des sources.]

Consigliato a chi ama ascoltare i pettegolezzi di paese.

Jean de Florette
Marcel Pagnol
Edition de Fallois
2005
316 pagine

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