La spartizione


Nel piccolo paese di Luino, sulle rive del Lago Maggiore, Piero Chiara ambienta una storia piccante di ambizioni piccolo-borghesi e nobiltà decadute, che ha per protagoniste quattro figure di mezza età: tre sorelle non sposate di rara bruttezza e uno scapolo con la passione per le deformità. Simbolo dell'Italia anni '30, egli nasce contadino ed in virtù di una brutta ferita procuratasi nella Grande Guerra, ottiene un posto nella pubblica amministrazione che gli permette di costruirsi la fama di uomo rispettabile, anche grazie al contegno rigido e metodico. Il suo obiettivo è il matrimonio, e sceglie a tal fine la maggiore delle bigotte sorelle Tettamanzi, aprendosi così il varco nella loro bella casa e conquistando il dominio materiale su tutto, dai loro corpi ai loro pensieri. 
La vicenda è succulenta e perfettamente immersa nella mentalità e nelle atmosfere del paese, così come nel contesto storico di un fascismo emergente e di una rete sociale ecclesiastica controllante ma disposta a dimenticare pur di non creare scandali. Tuttavia Chiara non si perde dietro ai pettegolezzi, ma ne fa nascere una sorta di parabola umana, situata in un piccolo mondo chiuso in un tempo senza storia, a simboleggiare le debolezze e le passioni egoistiche che governano le azioni di ciascuno dei personaggi: nessuno agisce in modo disinteressato, è un lavorio continuo di calcoli e progetti più o meno onesti e rispettabili.
Pur essendo soltanto il suo secondo romanzo, nel 1964 -anno di pubblicazione- Piero Chiara è già nel pieno della sua maturità, e possiede un bagaglio di aneddoti ed esperienze tale da poter rappresentare in maniera organica e consapevole il suo mondo. Pregevole la scrittura asciutta, spesso pungente, ma soprattutto disincantata nei confronti delle innumerevoli ed infime sfumature che può assumere il comportamento umano.


Consigliato a chi cerca la persona giusta: magari ne trova tre!

La spartizione
Piero Chiara
Mondadori
Milano 1964
148 pagine

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