Le affinità elettive


Ambientazione bucolica, linguaggio lirico e ossessione per l'idea di destino: ecco a voi l'amore romantico, in cui si gode dell'amato stando solo seduti vicino, senza bisogno di gesti, parole o nemmeno sguardi. Per capirsi, ci si lascia morire per la felicità (?) del proprio beniamino.
Attenzione però a non fraintendere l'amore sublime con la limitatezza di vedute: nonostante il clima mistico, i quattro protagonisti mettono su un intenso scambio di coppie e combinazioni, giustificate da attrazioni incontrastabili quanto quelle chimiche: le affinità elettive, appunto. Senza malizia, non si accendono le luci rosse solo grazie al carattere ottocentesco dell'amore praticato, in cui si venerano ciocche di capelli custodite gelosamente in cassettine...
Magistrale è il ritratto psicologico di personaggi, persino di quelli secondari, così come il ritmo mai noioso della narrazione, arricchito da stralci di diario, lettere, ed addirittura da una novella. A ragione resta uno dei romanzi più celebri e citati, un classico immenso.
Infine, tra giardini che fioriscono secondo i sentimenti dei padroni, campagne militari per dimenticare (ovviamente invano) l'amata, e bare con coperchi di cristallo, ci troviamo nostro malgrado a riflettere sulla forza e l'ostinazione di lcuni legami sentimentali. Quasi quasi viene da tirare un sospiro di sollievo, e gioire amaramente dell'estrema relatività affettiva che viviamo in questi anni.

Consigliato agli amanti dell'amore estremo.

Le affinità elettive, I dolori del giovane Werther
Johann Wolfgang Goethe
Newton & Compton Editori
Roma 2004
335 pagine

1 Comment to "Le affinità elettive"

Mi hai convinto :)
Valentina

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