Il bar sotto il mare


Chi ama la letteratura in ogni genere non potrà non adorare 'Il bar sotto il mare', raccolta di racconti che omaggia la scrittura e tutte le sue forme. Un avventore si ritrova in un misterioso bar e lì ascolta le storie di ciascuno dei presenti, dalla Pulce del cane nero alla Bionda col vestito rosso. Eterogenei sono i narratori ed altrettanto variegati sono i modi in cui risplende la maestria di Stefano Benni. Dal noir all'epistolario, passando dalla mitologia alla fantascienza per arrivare al gotico, in un costante richiamo ai mostri sacri della narrativa.
Altrettanto diversi sono i temi trattati, ma il filo conduttore unico è la varietà: come in un circo umano, divino, animale e persino marziano tutti avranno la loro parte di spettacolo e il loro momento di gloria che metterà in risalto le proprie qualità, soprattutto le meno convenzionali. Scambiare diamanti per una bottiglia di chinotto produce effetti meno stravaganti che portare un bambino al cinema a vedere Bambi, per esempio. Così anche il più emarginato nelle nostre società ha il suo pregio, ciò che lo rende speciale agli occhi di qualcun altro.
E' un Benni dal multiforme ingegno, critico salace della realtà contemporanea ed alimentatore dei sogni necessari a superarla, che cotruisce un immortale caleidoscopio di sorrisi dolceamari, in cui la fine si fonde con l'inizio e con la necessità di narrare per esorcizzare.

Consigliato a chi ama la macedonia.

Nota personale: queste poche imperfette parole sono dedicate alla memoria di Rita Mastrapasqua, scomparsa prematuramente. Professoressa di italiano e di molte altre cose, ci regalò il dono dei libri ma soprattutto ci insegnò che non bisogna farsi meraviglia di niente.

Il bar sotto il mare
Stefano Benni
Feltrinelli
Milano 1987
196 pagine

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