La strada che va in città


Pubblicato nel 1942, è il primo romanzo di Natalia Ginzburg, che lo firmò con lo pseudonimo di Alessandra Tornimparte. Narra la storia di una ragazza di provincia affascinata dalla città e dalla vita che vi si svolge, della sua crescita come donna e madre, delle scelte che compie e delle loro conseguenze.
Ad una prima intuitiva analisi simbolica, la strada per la città rappresenta il cammino di maturazione compiuto dalla protagonista, ma misura anche la distanza tra il suo mondo di origine e quello a cui ambisce. E' una strada a senso unico, tuttavia: come la giovane Delia, anche gli altri protagonisti restano catturati nelle illusioni cittadine e vivono la permanenza in paese come sofferenza necessaria per poi tornare a percorrere il famoso viale polveroso che li porta verso la libertà. La città è come una tara, un marchio che ciascuno di essi si porta addosso, un vago senso di insofferenza che li condanna a desiderare di più e a non apprezzare ciò che invece possiedono. Non c'è alcuna pretesa di giudizio da parte dell'autrice: i fatti e le sensazioni sono narrati lucidamente ed in modo distaccato, quasi come avvenimenti necessari nell'Italia fascista delle grandi ambizioni covate sotto la brace delle convenzioni sociali.
Il simbolo più forte è infine la strada come illusione di gioventù: anche se tutti i personaggi trovano una collocazione più o meno regolare in città, restano intrisi di un senso di triste e svogliata nostalgia per i tempi spensierati in cui cercavano espedienti e avevano voglia di crescere. Questo segna un ulteriore peggioramento rispetto ai loro precedenti illustri, Gli indifferenti. Mentre Moravia chiude sull'accettazione del compromesso borghese con la vaga speranza di miglioramento, la Ginzburg va oltre e descrive l'inutilità di aver realizzato le proprie aspirazioni, poiché si resta comunque profondamente infelici.

Consigliato a chi non si accontenta mai.

La strada che va in città
Natalia Ginzburg
I libri della domenica
Il Sole 24 ORE
Milano 2011
79 pagine

1 Comment to "La strada che va in città"

Bella recensione :)

Posta un commento