Il seno


Una metamorfosi grottesca e totale coinvolge David Kepesh, professore di letteratura contemporanea, che tante volte e con tanta passione aveva tenuto lezioni su altre trasformazioni famose, da Kafka a Gulliver. Dopo averne ignorato i sintomi per settimane, al fine di non cadere per l'ennesima volta vittima della propria ipocondria, una crisi ormonale muta il suo corpo in un enorme seno femminile, cosciente ma quasi totalmente privo di sensi, rotondo da un lato e capezzoluto dall'altro.
Costretto dunque a vivere su un'amaca in una stanza d'ospedale, ripensa alla sua vita fino a quel momento, e ai principali personaggi che la animano: il padre noioso che ammazza il tempo, l'analista lucido con cui aveva da un pezzo finito le sedute, e la sua maestrina pudica dai seni pesanti, donna a cui è legato per desiderio di stabilità più che per passione.
Un cult dell'assurdo, brillante ed ironico, moderno nei dialoghi fitti e molto introspettivo, quasi una sceneggiatura di Woody Allen. Non trascurabile affatto è la componente sessuale, non solo perché il protagonista si tramuta in una tetta di 70 chili, ma perché la ricerca sfrenata del piacere è la prima pulsione di cui è preda nella sua nuova forma, l'istinto che scatena tutte le reazioni successive: incredulità, disperazione, accettazione, manie di grandezza, rabbia, vergogna, paranoia. La conclusione invece sta nella letteratura, scelta come espediente per sopravvivere; la poesia finale di Rainer Maria Rilke stigmatizza infatti l'idea fondamentale: per deviare il corso di una vita scialba occorre cambiare se stessi, e ci si renderà conto che non è necessaria nessun'altra metamorfosi.

Consigliato a chi pensa di condurre un'esistenza noiosa.

Il seno
Philip Roth
I libri della domenica
Il Sole 24 ORE
Milano 2011
76 pagine

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